Alimentare Cultura (2022-2025)

Alimentare Cultura è stato un progetto, un modo di pensare e di agire per fare fronte alle sfide create dall’accentuarsi di vecchi e nuovi tipi di povertà, educativa e relazionale soprattutto. In tre spazi di comunità in divenire dislocati in Trentino e in dialogo tra loro, si sono sperimentate nuove modalità di autoproduzione, consumo critico e approvvigionamento, in cui le tematiche e le pratiche legate al cibo e all’alimentazione sono diventate mezzo di aggregazione sociale per fare welfare di comunità in maniera non-stigmatizzante e inclusiva.

Dal 2022 al 2025, in Foresta abbiamo attivato economie solidali sperimentali, forme di mutualismo, percorsi di formazione e momenti conviviali di scambio di conoscenze, per contribuire a diminuire la disparità nell’accesso a cibo buono, sano, locale e prodotto in modo sostenibile. Periodicamente abbiamo organizzato eventi conviviali chiamati DiscoSoup, AperiCine e Soup-On-Stage, in cui il cibo sano, accessibile e possibilmente di recupero ha incontrato diverse forme di espressione culturale in uno spazio gestito in maniera responsabilizzante e consapevole. Inoltre, periodicamente abbiamo organizzato laboratori di trasformazione alimentare collettiva chiamati Facciamo Conserve! per facilitare l’accesso a trasformati di qualità a basso costo e lo scambio di saperi su come autoprodurli.

Il progetto è nato da una collaborazione fra La Foresta (capofila), Luogo Comune (Riva del Garda), Edera – emporio di comunità (Trento) e Comune di Rovereto ed è stato sostenuto da Fondazione Caritro e Provincia Autonoma di Trento nel bando Welfare a Km 0.

Come Foresta abbiamo collaborato localmente con 204 (che ha curato la rassegna di concerti MusicaÀlive), Trigger Collective (che ha curato le performance musicali più sperimentali), Nuovo Cineforum Rovereto (che ha curato la rassegna AperiCine), Giacomo Lorandi e Francesca Pinter (che hanno curato i laboratori Facciamo Conserve! nella seconda parte del progetto), Mi Coltivo (che ci ha fornito ortaggi bio coltivati in maniera solidale a due passi dalla stazione), Me.Mo Mercato Moderno e Panificio Moderno (che ci hanno fornito gratuitamente ortaggi e pane di recupero).

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